Posted by Aurora | Posted on 17:23 | Posted in Rifiuti zero
RIFIUTI
ZERO
E’ una modalità strategica di gestione dei
rifiuti già adottata in diversi posti del mondo come a Fresno
(California), S.Francisco, San Jose (capoluogo popolosissimo della
“mitica” silicon valley), Sidney, Oakland, Palo Alto, Tel Aviv, Santa
Cruz, Sacramento,Los Angeles, Nuova Zelanda, Seattle,
Buenos Aires ed applicato di fatto in tantissime altre
città.
E’ una strategia di gestione dei rifiuti
radicalmente opposta all’ attuale incentrata, anche in violazione delle norme
europee sulla devastante coppia inceneritori/megadiscariche.
Rifiuti
Zero punta alla loro riduzione, riuso, recupero e riciclo dei materiali post consumo
mirando a zero rifiuti nel 2020.
La strategia “Rifiuti Zero”, permette
il più alto bilancio energetico e quindi il più alto risparmio in rapporto a
tutti gli altri sistemi (inceneritori, rigassifficatori, dissociatori
molecolari) si articola in:
1)
il recupero
dei materiali “post consumo” attraverso l’allungamento del ciclo di vita
delle merci (sia in fase di progettazione che di uso mediante il riutilizzo)
2)
La messa
al bando della plastica monouso e la riduzione degli imballaggi inutili a
monte
3)
la raccolta differenziata porta a porta che rende possibile percentuali di
recupero vicine all’80 %. Con il raggiungimento di queste percentuali
così come avviene in migliaia di città nel mondo, che fanno a meno di
inceneritori e discariche, il problema “rifiuti” sarebbe per la gran
parte risolto
4)
L’attivazione della filiera per il riciclo del secco da trasformare in nuova
materia e dell’umido da inviare a compostaggio.
5)
L’utilizzo degli impianti di TBM trattamento a freddo o
meccanico/biologico, capaci di inertizzare, il residuo 20% dei
rifiuti attraverso un processo del tutto naturale e paragonabile a ciò che
avviene normalmente in un bosco in inverno (digestione aerobica). Questo
processo permetterebbe la riduzione di peso di circa la metà ed il deposito
sicuro del materiale di risulta, tra l’altro utilizzabile per la sotto
pavimentazione stradale. Gli impianti di TMB a chiusura del ciclo in
alternativa agli inceneritori, oltre che essere sicuri sotto il profilo
ambientale e sanitario sono anche molto più economici e forse è proprio questo
il vero motivo di tanto ostracismo.
6)
La riscrittura in termini partecipati del Piano di
smaltimento e nel caso Campano il rientro ai poteri ordinari ed un adeguato controllo dal
basso, che coinvolga e responsabilizzi direttamente le comunità rappresentano
l’inizio e la fine di un buon processo e di una civile gestione dei rifiuti.
http://www.rifiutizerocampania.org
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