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Intervista a Daniela Abbrunzo

Posted by Rory\Spence | Posted on 16:51 | Posted in

"Le doti che un giornalista deve possedere sono due: una buona agenda di contatti e la fiducia in se stessi" così spiega Daniela Abbrunzo, 26 anni,  aspirante giornalista, la professione che è il suo sogno. Questa passione le è stata trasmessa dalla prof. Iuorio, come racconta alla nostra redazione "Tutta colpa della prof. che ci faceva continuare libri letti e discutere di ciò che c'era scritto sui giornali". Laureata in Scienze delle Comunicazioni e con laurea specialistica all'università La Sapienza di Roma, ha fatto uno stage di 4 mesi a "La Repubblica" nella cronaca, poiché non le piaceva l'idea di frequentare una scuola di giornalismo, che non tutti possono permettersi. In seguito allo stage ha tentato di entrare alla scuola per giornalisti di Roma, ma non ce l'ha fatta ed è entrata in quella di Napoli; si è ritrovata così a rifare tutte le cose che aveva appreso durante la sua esperienza al giornale. Ci vogliono molti sacrifici per diventare giornalista in Italia,come Daniela stessa afferma, ma se dovesse andarle male potrebbe lavorare in una redazione televisiva in quanto ha già avuto esperienze in RAI e a Matrix.Come scritto sopra, le doti di un giornalista devono essere due: una buona agenda di contatti così da essere informati sui vari fatti che accadono e la fiducia in se stessi. Lei a questo proposito ci ha raccontato una cosa che le è accaduta: doveva intervistare due giovani malmenati da ragazzi incappucciati, perché affiggevano dei manifesti a favore del riutilizzo di un bene confiscato. Arrivata in ospedale era preoccupata di essere cacciata, ma alla fine è riuscita a parlare con uno di loro. Personalmente, quando ha raccontato tutte le difficoltà a cui potrei andare incontro io, che vorrei diventare giornalista, ho pensato "Sono cavoli amari!" : ho paura, infatti,  di cosa potrebbe riservarmi il futuro, ma spero di riuscire a fare qualcosa che mi renda fiera, felice e appagata, anche se dovesse costarmi molti sacrifici.
Roberta Nardi

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