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L'esperienza di tre anni

Posted by eppesuig | Posted on 17:52 | Posted in


Prima di entrare in questa scuola non sapevo cosa fosse la mafia , o meglio credevo fossero un gruppo di criminali "qualunque" ma mi sbagliavo.
Devo ammetere che non credevo che la dignità umana potesse arrivare fino a questo punto , non me lo immaginavo nemmeno.
Tutto è iniziato in classe dove la professoressa aveva portato un libro da iniziare a leggere : Per Questo Mi Chiamo Giovanni ;  pensavo che fosse un libro come gli altri ma mi sbagliavo e di
questo ancora mi ricordo una frase che mi è rimasta in mente :  "Come fa un uomo ad uccidere un altro uomo , quando davanti ha questo panorama magnifico , come fa solo a venirgli in
mente l'idea di fare una cosa del genere" , il panorama a cui si riferisce è quello che ha visto l'uomo che ha spinto la levetta della bomba , l'uomo che ha fatto saltare l'autostrada nel tratto vicino
a capaci , l'uomo che ha ucciso Falcone.
Poi sono andato al primo incontro che feci su questo argomento :  Donne Vittime di mafia in cui ho iniziato a conoscere alcuni familiari delle vittime e da qui ho saputo la storia di Silvia
Ruotolo , infatti all'incontro c'era sua figlia: Alessandra Clemente.
Poi il 19 Marzo 2008 Vado a Casal Di Principe per manifestare in nome di don Peppe Diana.
Due giorni dopo c'è la mia prima giornata della memoria e dell'impegno per le vittime di mafia ed è a napoli e a mia insaputa scopro che devo andare sul palco a leggere venti nomi di vittime.
Dopo un lungo corteo partito da Rotonda Diaz incontro Benny Calasanzio ovvero il nipote di Giuseppe e Paolo Borsellino una storia
poco conosciuta che però ho sempre portato con me e la porterò sempre , Giuseppe e Paolo (che non era il giudice) erano due imprenditori siciliani che hanno combattuto e non hanno
ceduto alla mafia.
Mi ricordo ancora l'immagine che mi è rimasta impressa di Piazza Plebiscito piena di gente con striscioni e bandiere gente che veniva da tutte le parti d'Italia e anche dall'estero.
L' anno dopo la giornata si tiene a Milano a Piazza Duomo dove arriviamo con il cosidetto treno della legalità offerto da libera, associazione nomi e numeri con le mafie.
Poi andiamo sulla nave della legalità il 23 maggio per l'anniversario della morte di Falcone, dove vedo finalmente l'albero Falcone un albero sotto casa sua dove sono appesi tanti messaggi , pensieri ,disegni su di lui e sulla lotta alla mafia , è come se quell'albero lo "tenesse vivo" , mi ricordo anche il silenzio suonato dai militari dove tutto il grande corteo pieno di voci e cori contro la mafia si zittisce per quel minuto.
Quest'anno , invece , abbiamo incontrato altri parenti di vittime come La Signora Petrosino parente delle due vittime adottata dalla nostra scuola : Ennio e Rosa , Il signor De Pandi padre di Fabio De Pandi Bambino ucciso da un proiettile vagante , Giovanni Impastato fratello di Giuseppe o meglio Peppino Impastato , Il Signor Imposimato Figlio del fratello del giudice Imposimato e molti altri ancora.
Mi ha colpito molto il fatto che un'esperienza del genere segna tutta la vita ad esempio il Signor De Pandi ora non esce più di Napoli.
In questi tre anni ho assunto un valore molto importante :  La Legalità , o meglio la lotta contro la mafia perchè se la legge diventa un reggime e non c'è libertà non è piu legalità cosi come dice Giovanni Impastato.



Comments (1)

Bhe,sai non sei l'unico anche io credevo che la mafia fosse gente qualunque diventata così da un momento all'altro senza sapere neanche come lo diventasse,ma giorno dopo giorno,grazie ai discorsi fatti con le professoresse e.. parlando di mafia,siamo riusciti a capire da come "si entra nel giro"e quali sono più o meno "le conseguenze" perché si sà che ogni sbaglio ha una conseguenza,e la mafia e come se fosse uno sbaglio,e ha delle conseguenze.
Comunque riguardo al libro ne so un qualcosa,di certo mi sembra di non averlo letto tutto ma ho letto qualcosa,anche ieri lo avuto davanti agli occhi nei momenti del P.O.N di Tamburo,lo stava leggendo una mia compagna,Laura.
a presto.

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