Posted by Francy | Posted on 17:39 | Posted in animali
DESCRIZIONE DEL CAPODOGLIO
Il capodoglio, protagonista di "Moby Dick", il celebre romanzo di Herman Melville, dove appare e si eclissa come in un sogno, tangibile e impalpabile, allucinatorio e reale, labile e gigantesco al tempo stesso, è il più grosso di tutte le balene con i denti (un maschio di capodoglio può misurare fino a 18 metri di lunghezza e arrivare a pesare fino a 60 tonnellate mentre le femmine arrivano fino a 12 metri e pesano 20 tonnellate). La specie è inserita dal WWF nella categoria di minaccia VU-Vulnerable (vulnerabile). Nonostante sia difficile da avvistare, le caratteristiche fisiche del capodoglio sono note a tutti: il capo enorme di forma squadrata, la colorazione grigio uniforme che diventa più chiara, quasi bianca, intorno alla regione mandibolare, la pinna dorsale, non particolarmente evidente e le pinne pettorali piuttosto piccole. Il capodoglio si muove in zone di acque profonde e preferisce le acque soprastanti le scarpate continentali, anche se può avvicinarsi alla costa dove la piattaforma continentale è assai ridotta o addirittura assente, come nello Stretto di Messina o nei dintorni delle isole vulcaniche. La sua alimentazione è costituita prevalentemente di cefalopodi mesopelagici (calamari) che cattura nel corso di lunghe immersioni.
I pericoli del mare per il capodoglio.
La scarsità degli avvistamenti e delle informazioni disponibili inducono a pensare che le popolazioni di questa specie siano in pericolo di estinzione. Le principali minacce per il capodoglio sono rappresentate dalle catture accidentali con reti pelagiche derivanti e dall'intenso traffico marittimo che interferisce con i ritmi biologici degli abitanti del mare, cui si aggiungono l'inquinamento delle acque e l'inquinamento acustico subacqueo.Per questi motivi è necessario istituire aree protette e sviluppare programmi di monitoraggio e di ricerca per acquisire conoscenze scientifiche più precise - come la consistenza numerica delle popolazioni, la loro tendenza ad aumentare o diminuire e la contiguità genetica con le popolazioni atlantiche.
Francesco Pio Amore e Roberta Nardi.
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Il capodoglio, protagonista di "Moby Dick", il celebre romanzo di Herman Melville, dove appare e si eclissa come in un sogno, tangibile e impalpabile, allucinatorio e reale, labile e gigantesco al tempo stesso, è il più grosso di tutte le balene con i denti (un maschio di capodoglio può misurare fino a 18 metri di lunghezza e arrivare a pesare fino a 60 tonnellate mentre le femmine arrivano fino a 12 metri e pesano 20 tonnellate). La specie è inserita dal WWF nella categoria di minaccia VU-Vulnerable (vulnerabile). Nonostante sia difficile da avvistare, le caratteristiche fisiche del capodoglio sono note a tutti: il capo enorme di forma squadrata, la colorazione grigio uniforme che diventa più chiara, quasi bianca, intorno alla regione mandibolare, la pinna dorsale, non particolarmente evidente e le pinne pettorali piuttosto piccole. Il capodoglio si muove in zone di acque profonde e preferisce le acque soprastanti le scarpate continentali, anche se può avvicinarsi alla costa dove la piattaforma continentale è assai ridotta o addirittura assente, come nello Stretto di Messina o nei dintorni delle isole vulcaniche. La sua alimentazione è costituita prevalentemente di cefalopodi mesopelagici (calamari) che cattura nel corso di lunghe immersioni.
I pericoli del mare per il capodoglio.
La scarsità degli avvistamenti e delle informazioni disponibili inducono a pensare che le popolazioni di questa specie siano in pericolo di estinzione. Le principali minacce per il capodoglio sono rappresentate dalle catture accidentali con reti pelagiche derivanti e dall'intenso traffico marittimo che interferisce con i ritmi biologici degli abitanti del mare, cui si aggiungono l'inquinamento delle acque e l'inquinamento acustico subacqueo.Per questi motivi è necessario istituire aree protette e sviluppare programmi di monitoraggio e di ricerca per acquisire conoscenze scientifiche più precise - come la consistenza numerica delle popolazioni, la loro tendenza ad aumentare o diminuire e la contiguità genetica con le popolazioni atlantiche.
Francesco Pio Amore e Roberta Nardi.
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Lo sapete che non dovete copiare i testi..